Visitare Firenze in un giorno

 Quanti di noi a scuola abbiamo odiato Dante,  Brunelleschi, Donatello,  Machiavelli e tantissimi altri tra poeti, pittori, scrittori, fisici sol perchè eravamo obbligati a studiarli, invece sarebbe stato tutto più semplice visitare Firenze e farci studiare la storia per le strade, perchè Firenze è un libro che racconta alla luce del sole la storia del Rinascimento,  delle Arti,  della lingua italiana e tanto altro ancora.

Dato che in età scolare non è stato possibile e visto che abbiamo la fortuna la prima domenica del mese  poter avere accesso ai musei italiani gratuitamente, vi consiglio di fare come noi: regalatevi un giorno di cultura!

La nostra diciamocelo pure è stata una partenza un pò da quindicenni in fuga, ma ne è valsa la pena.

Siamo partiti in autobus di notte e siamo rientrati la notte successiva, un viaggio lungo 13 ore a corsa, arrivando a Firenze alle ore 6.30 del 3 febbraio.

Per consigli su come viaggiare in autobus vi consiglio di leggere questo articolo.

Firenze ci ha accolto come una brava padrona di casa con un tempo clemente: una parentesi tra temporali e raffiche di vento.

Dopo aver fatto colazione, rigenerati da un buon caffè italiano, la nostra prima tappa è stata Piazza del Duomo.

Il cuore della città, e in un sol colpo d’occhio si possono vedere la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, la cui cupola, simbolo di Firenze è il capolavoro di Filippo Brunelleschi.

Di lato alla facciata svetta il campanile di Giotto, mentre di fronte al Duomo si trova l’antichissimo Battistero di San Giovanni ornato da porte in bronzo di Ghiberti  e Andrea Pisano.

L’ingresso alla cattedrale per i turisti è dalle 13.30.

Le tre strutture monumentali appaiono come un’unica struttura all’esterno, grazie all’uso degli stessi materiali: marmo bianco di Carrara, verde di Prato, rosso di Maremma e il cotto delle tegole

Da qui ci spostiamo a Palazzo Vecchio, uno degli emblemi della città.

  Dimora fino al 1565 del Duca Cosimo I de’ Medici, oggi, oltre ad essere sede municipale con l’ufficio del Sindaco e dei vari sportelli comunali, è adibito in buona parte a museo.

Si accede dal portone principale posto su piazza della Signoria.

Il chiostro e’ arricchito da decorazioni nelle cui lunette sono rappresentate le insegne delle chiese e delle corporazioni delle arti e mestieri della città.

All’ingresso sulla sinistra si può vedere una copia del David di Michelangelo. L’originale si trova all’interno della Galleria dell’Accademia.

Nei pressi di Palazzo Vecchio si trova la Galleria degli Uffizi. 

Divisa in varie sale allestite per scuole e stili, l’esposizione mostra opere dal XI al XVIII secolo, con la migliore collezione al mondo di opere del Rinascimento. Al suo interno sono ospitati alcuni fra i più grandi capolavori dell’umanità, realizzati da artisti che vanno da Cimabue a Caravaggio, passando per Giotto, Leonardo da Vinci, Michelangelo, Raffaello, Mantegna, Tiziano, Parmigianino, Dürer, Rubens, Rembrandt, Canaletto e Sandro Botticelli.

La fila è tanta, il percorso si divide in tre aree, un consiglio prenotate il vostro ingresso appena arrivate, ci sono delle macchinette esterne che vi forniranno un ticket per l’ingresso gratuito ad un’ora stabilita. Così facendo potete nel frattempo fare altro.

Noi purtroppo in questo frattempo abbiamo deciso di andare a Palazzo Pitti, sforando l’orario stabilito per gli Uffizi e non potendo più riprenotare in quanto non vi erano più biglietti disponibili…Sarà per la prossima volta!

Palazzo Pitti  è stata la residenza del Granducato di Toscana, già abitata dai Medici, dagli Asburgo-Lorena e, dopo l’Unità d’Italia, dai Savoia. 

Al suo interno è ospitato un complesso museale composto da gallerie e musei di diversa natura: la Galleria Palatina (la galleria d’arte conserva capolavori di Raffaello, Tiziano, ecc.) , gli Appartamenti Reali, la Galleria d’arte moderna e altri musei specializzati: il Tesoro dei Granduchi, dedicato all’arte applicata, il Museo della moda e del costume, il Museo delle porcellane e il Museo delle carrozze.

 

Alle spalle di Palazzo Pitti si estende il meraviglioso Giardino di Boboli.

I Medici per primi ne curarono la sistemazione, creando il modello di giardino all’italiana che divenne esemplare per molte corti europee.

Ingresso gratuito anche questo per tutti la prima domenica del mese, dovete recarvi alla biglietteria per ottenere il biglietto cumulativo per i giardini e palazzo Pitti. Non è possibile prenotare l’ingresso.

 

 Che bella città! Ti affascina nel suo essere imponente, ma delicata nello stesso tempo.

I palazzi tipici del medioevo in pietra,  contrasti di colori, fregi e ricami. E’ così  piacevole passeggiare qui! Non si ha  il sentore di caos delle grandi città, sarà anche che è domenica, ma è tutto così pacato.

Un’altro simbolo di Firenze è Ponte Vecchio ai cui lati si trovano i negozi di orafi.

La storia narra che il ponte fu commissionato dai Medici che permetteva loro di spostarsi da Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti senza dover attraversare le strade di Firenze. Al tempo  sul Ponte Vecchio erano riunite le botteghe dei macellai, che probabilmente con la loro attività disturbavano il passaggio dei Medici, che nel 1593 le fecero spostare, sostituendole con le più “decorose” botteghe orafe.

La fame e la stanchezza iniziano a farsi sentire quindi decidiamo di riposarci un pò andando al mercato centrale

Non è un mercato! Ma un posto accogliente e caloroso dove poter mangiare qualunque cosa comodamente seduti tra una birra e l’altra!

Uno spazio semplice, spartano, ma col cibo di qualità che viene preparato da artisti da mani esperte di ogni parte di’Italia!

Entrate e non perdetevi il panino o la polenta con il lampredotto, un’istituzione, da gustare condito con la salsa verde e accompagnato da un bicchiere di vino rosso toscano!

 

Rifocillati ma anche un pò appesantiti, ritorniamo a camminare.

Ci mancano alcune cose ancora da vedere come la Chiesa di Orsanmichele…

A metà strada tra il duomo di Santa Maria del Fiore e Palazzo Vecchio esisteva un monastero femminile con vasti terreni ad orto, dove costruirono la piccola chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, chiamata San Michele in Orto, da cui derivò il nome di “Orsanmichele”.

In ogni tabernacoli  è ospitata una statua raffigurante il santo patrono della corporazione,  queste statue sono delle copie: gli originali  sono custoditi nel Museo di Orsanmichele, ricavato nei piani superiori della chiesa.

…E la Fontana del Porcellino.

In realtà, ritrae un cinghiale, ma tutti lo chiamano porcellino, chissà perché!
La fontana è situata in una bella Piazza di Firenze, in centro, vicino Piazza della Signoria.
Tutti fanno la fila per accarezzargli il musetto e farsi una foto con lui.
Si dice che porti fortuna e, se si esprime un desiderio, si realizzerà.
Inoltre, se si dona una monetina, ci si assicura il proprio ritorno a Firenze. E nulla ci mettiamo anche noi a sfidare la fortuna!

 

Ultima tappa: Ponte della Santa Trinità

Raggiungiamo ponte della Trinità attraversando Piazza della Repubblica, attraversiamo Via de’ Tornabuoni, la via dello shopping di lusso, per poi goderci la vista del ponte.

 

 

Ormai non abbiamo più tempo per fare altro, il pullman riparte tra due ore circa, ci fermiamo a bere un qualcosa di caldo in un bar/sala te dei pressi del mercato Antica Pasticceria Sieni

Ve lo consiglio, ospitalità eccezionale, leccornie di tutti i generi ed il caffè seduti a solo un euro!

 

Passi: 15000

Costo autobus: 20 euro

Pranzo al mercato centrale: 7 euro

Caffè: 1 euro

Ingresso musei: gratis

Costo complessivo: meno di 30 euro!

Annalisa classe ‘77, salentina doc. Lavoro per un’azienda pubblica. Mamma e moglie sopra le righe.

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Questo articolo ha 3 commenti.

  1. Descrizione precisa e bellissima. Annalisa non solo sei una splendida persona, sei anche una bravissima narratrice. 👍

  2. Ogni viaggio è un esperienza diversa ma allo stesso tempo simile, un giorno a Firenze è sembrato un eternità, viaggio a detta di molti pesante per via di tante ore di pulman,a che ci importa siamo stati a Firenze abbiamo attivato i 5 sensi ,siamo entrati nella storia del rinascimento siamo tornati stanchi ma più ricchi e più carichi voglio ringraziare tutti voi per avermi dato questa bella opportunità

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