Visitare Cracovia a gennaio

Visitare Cracovia a gennaio è ha detta di molti una pazzia. Si trova neve, freddo e giornate corte: assolutamente sconsigliato per chi cerca di trovare sempre il lato negativo delle cose.

Visitare Cracovia a gennaio invece è stata tutt’altro, molteplici fattori hanno dimostrato che forse non è stata una scelta sbagliata seppur dettata da una prenotazione di un volo fatto sol perchè costava poco.

 Cracovia e i suoi fattori fortunati.

Il viaggio è nato una domenica pomeriggio, quando per gioco mi imbatto su una combinazione di date il cui risultato dava il prezzo di 28 euro: primo fattore fortunato.

Troviamo da dormire nel quartiere ebraico a 10 euro a notte per persona, prenotiamo due free tour sia per il centro storico che per lo stesso quartiere  e capitando anche di domenica possiamo visitare il castello e la cattedrale gratuitamente: secondo fattore fortunato.

Il soggiorno durerà tre giorni che vengono organizzati nel minimo dettaglio in questo modo:

Arrivo 18 gennaio ore 22.00: lasciati i bagagli andremo a mangiare qualcosa presso un pub nei pressi del’ hotel (ottime recensioni su Tripadvisor) contattato tramite messanger per assicurarci che potessero riservare 42 posti, terzo fattore fortunato.

Vi chiederete, perchè fortunato? Ebbene si, lo è diventato col senno di poi, in quanto a Cracovia è difficile trovare posto per tante persone ed è ancor più difficile trovare da mangiare dopo le 19. Hanno degli orari ben diversi dai nostri ed i pub sono si stupendi e curati nei minimi dettagli, ma a volte sono molto piccoli… O forse eravamo noi ad essere in tanti!

Organizzazione dei 3 giorni a Cracovia

  • 19 gennaio: prenotazione e visita alle miniere di sale con guida e trasporto per e da miniere con autobus privato. Pomeriggio visita al castello, cattedrale e centro storico.
  • 20 gennaio: prenotazione e visita al campo di concentramento con guida in italiano e trasporto per e da  Auschwitz-Birkenau. Pomeriggio free tour con guida in italiano al quartiere ebraico.
  • 21 gennaio: free tour con guida italiana nel centro storico. Pomeriggio rientro.

Il programma su carta così articolato è stato rispettato quasi alla lettera, quindi che dire vi invito a viaggiare con noi seduti sul divano mentre nella vostra mente tra il mio racconto e le foto immaginerete di essere a  Cracovia nel mese di gennaio

E’ sera, l’aereo atterra alle 22. Per paura di trovare quel freddo tanto dettato, siamo praticamente degli omini Michelin: calze e maglie termiche, giubbotti pesanti, sciarpe, cappelli e guanti.

Si apre il portellone dell’aereo e con grande sollievo non vediamo neve e la temperatura è simile a quella lasciata in Puglia: quarto fattore fortunato.

All’uscita del’aeroporto vi erano 6 taxi da 8 posti pronti per portarci in hotel: tempo di percorrenza 20 minuti. Sbrigate le formalità di check in, col navigatore alle mani ci dirigiamo verso il locale prenotato.

Avevano riservato una stanza intera senza sapere chi fossimo e senza dubitare.

Mi viene in mente quando qualche anno fa bastava una stretta di mano per concludere un contratto e loro si sono fidati, pur essendo sabato sera, di tenere un intero locale bloccato senza avere alcuna certezza se non ripeto un semplice messaggio inviato via facebook.

Per le indicazioni ti consiglio di leggere questo articolo:

—-> DOVE MANGIARE A CRACOVIA

E’ domenica mattina, la giornata inizia presto in quanto per le 9.30 dobbiamo essere a Wieliczka, dove vi sono le famose miniere di sale.

Wieliczka si trova a mezz’ora di strada da Cracovia, raggiungibile con autobus o treno.

E’ una meta imperdibile durante un viaggio a Cracovia,  è come entrare nelle viscere della terra, infatti si trova  135 mt di profondità,  continua a leggere…

Dopo tre ore di percorso tra cristalli di sale bianchi, laghetti color smeraldo, percorsi quasi fantastici, ritorniamo in superficie pronti a rientrare in città.

L’autista dell’autobus ci lascia in prossimità del Castello di Wawel situato nel’omonima collina sulla sponda del fiume Vistola.

La collina non fu scelta a caso come base per la costruzione del castello, infatti da qui si ha la visuale del resto della città ed il fiume che fa da confine.

Sulla collina quindi si svolgeva la vita dei vari monarchi del regno della Polonia succeduti durante i secoli dando ognuno di loro una propria impronta di stile alla costruzione.

Oggi si presenta in un sunto di stili differenti che vanno dal gotico, rinascimentale e barocco.

Sulla collina vie era un vero e proprio paese composto dal castello, la cattedrale, il vicariato e la zona della servitù.

 

Camminando tra le strade ci si sente catapultati in un epoca lontana, fatta di re e regine, carrozze, dame dagli abiti larghi che passeggiano tra i giardini curati

Come tutti i castelli anche questo ha la sua leggenda che narra…

Una mostruosa creatura un tempo dimorante nelle cavità della collina waweliana, terrorizzava gli abitanti del villaggio capeggiato da Krak, costretti a procurargli in pasto il loro bestiame altrimenti divorava le vergini.

Nessun prode cavaliere riuscì mai a batterlo. A compiere l’impresa fu invece un umile calzolaio di nome Skuba.
Questi pose dinnanzi alla grotta del drago una pecora riempita di zolfo che il rettile divorò con gusto. Ben presto lo zolfo provocò un forte bruciore allo stomaco e alla gola del mostro, che in preda ad una sete irrefrenabile cominciò a bere l’acqua della Vistola senza riuscire più a smettere, fin tanto che esplose.
Presso il villaggio regnò allora una grande gioia e il calzolaio-eroe fu profumatamente ricompensato.

La sconfitta del drago è ancor oggi celebrata da una scultura situata in riva al fiume, ai piedi del Wawel, esattamente davanti al presunto ingresso della Tana del drago. Questa statua ogni 5 minuti sputa del fuoco dalla bocca.

Tutti i principali monarchi deceduti sono seppelliti nella chiesa adiacente, come anche poeti ed eroi nazionali.

E’ la cattedrale più importante della nazione, dedicata ai santi Venceslao e Stanislao e a quest’ultimo fu dedicata una cappella funeraria  che si differenzia dalle altre per via della cupola dorata.

Il progetto di tale cappella fu affidato all’italiano Bartolomeo Berecci.

L’ingresso non è gratuito, ma noi eravamo lì come per il castello nella domenica free e ne abbiamo ovviamente goduto. Purtroppo non è stato possibile fare foto, i controlli erano severi, ma con l’immaginazione cercate di vedere una navata lunga con al centro un altare a baldacchino che è il sepolcro di Santo Stanislao.  Su un altro altare vi è una croce nera. All’interno vi sono  19 cappelle, ognuna dedicata ad un re.

I colori predominanti vanno dal nero, oro, argento e legno. Candelabri di cristallo enormi.

Sono le 16.30, il crepuscolo della sera aggiunge del fascino agli esterni, le luci dei lampioni si accendono, il panorama sembra un dipinto .

Visitare Cracovia a gennaio  ed il quinto fattore fortunato…

A Cracovia ( ma credo nell’intera nazione) gli addobbi natalizi vengono tolti il 2 febbraio. Infatti nella tradizione cattolica la festa della Candelora rappresenta la chiusura delle festività.

La religione cattolica qui è ben radicata per convinzione reale anche tra i giovani che, come ci veniva spiegato dalla guida turistica, durante il giorno dedicano del tempo al rosario.

E quindi dal castello in pieno clima natalizio, ci dirigiamo verso il centro storico della  città in una passeggiata di circa 15 minuti.

Tante chiese sulla strada, questa quella dedicata ai Santi Pietro e Paolo

Finalmente arriviamo in Piazza del Mercato, quartiere Stare Miasto.

Piazza di epoca feudale, è la più grande d’Europa e qui si raggruppano i monumenti principali della città stessa. Vi posterò foto fatte di sera e di giorno.

Mercato dei tessuti (Sukiennice) video interno del mercato

In questo mercato ” coperto” potete comprare oggetti tipici della tradizione polacca oltre che ai classici  souvenir.

Rimarrete abbagliati dai preziosi in ambra a buon prezzo o tanti tipi di oggetti artigianali in legno colorato.

Basilica di Santa Maria

Vi sono due torri di differente altezza. La torre più alta è decorata con una corona dorata. Ogni ora dalla torre suona la melodia del “hejnal”, in ricordo del trombettista assassinato per avvisare i suoi concittadini dell’invasione nemica.

Torre del Vecchio Municipio

Chiesa di Sant’Adalberto, costruita nel X secolo nel luogo in cui, secondo la leggenda, Sant’Adalberto predicava i suoi sermoni.

Proseguendo lungo la strada principale Florianska arriverete, attraversando la porta del Florian, al Barbacana.

La porta del Florian o San Floriano, anticamente veniva attraversata dai re dopo ogni battaglia vittoriosa, da qui infatti accedevano al centro città per raggiungere il castello.

Noi l’abbiamo percorsa in senso opposto…

 

A seconda se entrate o uscite dalla porta di accesso, non molto lontanto si trova il teatro dell’opera Juliusz Słowacki.

Via Florianska e Via Grodzka sono le strade principali del centro sempre affollate di turisti e gente del posto. Negozi, bar, ristoranti ma anche bancarelle ed artisti di strada. Passeggiarci è veramente un piacere!

 

 

Ed eccoci  qui finalmente a vivere i giorni nostri: Cracovia ci fa pensare subito a Karol Woityla.

Visitiamo l’Università Jagellonica o Collegium Maius,  fondata nel 1364 dal re Casimiro il Grande, in cui studiarono Niccolò Copernico ed anche Karol Wojtyla.

Nell’atrio veniva spontaneo immaginare Karol Wojtyla: un ragazzo colto, sportivo, politico che studiava in questo edificio, ignaro di diventare l’uomo più amato al mondo.

Nato a soli 30 km da Auschwitz in pieno periodo di deportazioni polacche, la sua lotta contro il comunismo e ai nazisti…Non credo sia un caso che lui sia stato il portavoce di Dio in quel periodo.

 

Continuando con Wojtila andiamo a visitare la sua chiesa preferita, la chiesa di San Francesco dove ne fu parroco.

Al contrario dell’esterno molto semplice, l’interno è meravigliosamente colorato. Il soffitto celeste pieno di stelle color oro, mosaici e vetrate che la illuminano dalle sfumature del blu.

Non ho fatto foto dell’interno e sapete perchè? Le foto scattate col telefono non rendevano giustizia alla sua bellezza!

Avete visto il cielo azzurro? Sole? Questo è stato il nostro gennaio a Cracovia.

Noi soggiornavamo nel quartiere ebraico, Kazimierz, distante dalla piazza del mercato circa 20 minuti a piedi.

Qui fin dal medioevo viveva la comunità ebraica e ancora oggi vi sono molte testimonianze del periodo come  sinagoghe, murales e piazze.

La parte cristiana all’interno del quartiere ebraico è rappresentato dalla chiesa Bozego Ciała o  Basilica del Corpus Cristi.

Una chiesa gigantesca in stile barocco.

Un viaggio emozionante, ricco di quella storia che leggiamo tra i libri o viviamo nei film. Non tanto lontana, i nostri genitori erano ragazzini quando si compiva uno dei massacri più terrificanti e malvagi…

E’ la volta della visita che più desideravamo fare, non per curiosità, ne tanto meno per dire ” eravamo lì e si doveva fare per forza”.

Il campo di concentramento e poi di sterminio Auschwitz e Birkenau, continua a leggere…

Di ritorno dai campi nessuno di noi aveva voglia di parlare, ognuno di noi però si è detto: ma l’uomo come può arrivare a questo, ma io ne sarei capace? Come possono aver portato avanti una simile pazzia per tanti anni? Come…Come…E tanti come e tante domande senza poter avere una risposta, ma solo un senso di vergogna in quanto esseri umani anche noi.

Questa è stata la nostra  Cracovia nel mese di gennaio, esattamente dopo 75 anni dalla liberazione nazista, una settimana dalla commemorazione della giornata della memoria.

Cracovia ci ha scaldato i cuori e senza neve e col cielo terso, ci ha ghiacciato di fronte ad una realtà che spesso dimentichiamo.

Costo del viaggio

voli: 28 euro

pernotto: 30 euro per 3 notti

Guide: gratuite

Ingresso miniere: 20/22 euro a seconda dell’età

Ingresso Auschwitz e Birkenau: 7 euro

Cene: si mangia un pasto completo con una spesa media tra i 10/13 euro

Trasporti: abbiamo camminato tanto, senza far uso di mezzi pubblici. Dalla gente del posto per i lunghi tragitti viene consigliato UBER ( es. aeroporto/centro una media di 8 euro per macchina)

Passi fatti: 15000 al giorno.

Annalisa classe ‘77, salentina doc. Lavoro per un’azienda pubblica. Mamma e moglie sopra le righe.

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Questo articolo ha 3 commenti.

  1. Per un motivo o per un altro, non siamo ancora riusciti ad andare in Polonia, ma è nella nostra lista di cose da fare. E sicuramente inseriremo Cracovia nel nostro itinerario!

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