Scopri Cosa Vedere a Vietri Sul Mare In Inverno: Beautiful -

Cosa Vedere a Vietri Sul Mare In Inverno? I colori scintillanti come il luccichio del sole che si riflette sul mare.

Vietri sul mare è un paese in provincia di Salerno punto in cui inizia la famosa costiera amalfitana.

Adagiata su una collina che si affaccia sul mar Tirreno la prima cosa che salta agli occhi sono le due rocce simili ai faraglioni di Capri simbolo della città.

Le due rocce chiamate “i due fratelli di Vietri”, sono custodi di una leggenda che narra

due giovani pastori giunti sulla spiaggia con le loro pecorelle e colpiti da una fanciulla che dormiva in mezzo al mare. A causa di un temporale, gli uomini si gettarono in acqua per salvare la ragazza, figlia in realtà del Dio del mare, Nettuno. Il loro gesto risultò vano e i pastori morirono.

Nettuno, ammirando il coraggio dei due giovani, li trasformò in grandi scogli, attorniati da alcuni più piccoli a ricordo delle pecore del loro gregge.

È un paese che si adatta per una gita fuori porta in giornata ( per chi ovviamente abita a pochi km di strada) ma non nei periodi estivi per evitare il traffico tipico del periodo.

Passeggiando per Vietri sul mare

Siamo partiti da casa alle 6,30 circa di mattina in una domenica di novembre per arrivare dopo meno di 3 ore.

Dopo aver parcheggiato la macchina abbiamo dato il via alla nostra passeggiata domenicale tra ceramiche, botteghe e mare.

La prima tappa è stata Marina di Vietri incuriositi dalle casette colorate nel piccolo borgo alle spalle delle case dei pescatori, una affianco all’altra eccole li dipinte con colori pastello e decorate con ceramiche, fiori e santini.

Percorrendo la via Cristoforo Colombo si può godere di un paronama mozzafiato.

Risaliamo verso il centro dalla parte interna, una bella passeggiata in salita fino ad arrivare in villa comunale per poi proseguire verso piazza Matteotti, altro punto panoramico della città.

Passeggiando con calma abbiamo goduto dell’aria domenicale che si respirava: gente che usciva dalla pasticceria con “la quantiera di paste” per fine pranzo, la signora che stendeva il bucato mentre guardava noi passanti dal balcone, il tripudio di colori delle ceramiche esposte nei negozi, il suono delle campane della vicina chiesa di San Giovanni Battista.